Il fuorigioco è una regola inclusa nel regolamento di alcuni sport e in ciascuno di essi
fa riferimento alla posizione relativa dei giocatori della squadra attaccante
rispetto ad una linea, immaginaria o realmente tracciata sul terreno di gioco.
È presente nel regolamento dei seguenti sport:
Il fuorigioco è disciplinato dalla Regola 11 del Regolamento del Gioco del
Calcio. Un
giocatore si dice in posizione di fuorigioco quando - nel momento in cui un
compagno giochi il pallone - egli si trovi al di là della linea del pallone e
tra di lui e la linea di porta avversaria non ci siano almeno due giocatori avversari (uno dei quali può
eventualmente essere il portiere, condizione questa non necessaria). Lo
stazionare in posizione di fuorigioco non costituisce in sé un'infrazione. La
posizione di fuorigioco di un giocatore viene punita solo nel momento in cui un
compagno di squadra esegua un passaggio (anche in maniera fortuita) verso
l'uomo in fuorigioco e questi entri in contatto con il pallone, oppure, pur non
essendo il destinatario, influenzi un avversario o tragga vantaggio dalla
propria posizione.
In passato il regolamento era meno permissivo punendo il
fuorigioco indipendentemente dall'uomo al quale fosse diretto il passaggio,
salvo prevedere, in alcuni casi il fuorigioco
passivo non punibile.
Se un calciatore, infortunato o meno, durante il corso di un'azione termina
all'esterno del terreno di gioco, ai fini del calcolo del fuorigioco dovrà
essere considerato come se giacesse sul terreno di gioco, nel punto della linea
perimetrale più prossimo a lui; in tale contesto, se un difensore rotolasse
accidentalmente all'esterno della propria linea di porta, e il portiere suo
compagno fosse ancora fra i pali, essi terrebbero in gioco qualsiasi avversario
sul terreno di gioco. Un calciatore che si trova in posizione di fuorigioco deve
essere punito per infrazione
di fuorigioco soltanto
nel momento in cui egli prende parte attiva al gioco quando un suo compagno gli
passa, o calcia verso di lui, il pallone; la posizione di fuorigioco deve
essere calcolata al momento del passaggio del compagno: se un calciatore passa
il pallone ad un proprio compagno quando quest'ultimo è in posizione regolare,
l'arbitro non
dovrà sanzionare il fuorigioco se poi il pallone gli giunge quando suddetto
compagno si è spostato in posizione di fuorigioco. Viceversa, se un calciatore
passa il pallone ad un proprio compagno in posizione di offside nel momento di
inizio del passaggio, il fuorigioco dovrà essere sanzionato comunque anche se
tale compagno recupera il pallone dopo essere arretrato in posizione regolare.
Un calciatore
concretizza la propria partecipazione al gioco quando:
·
interviene nel gioco;
·
influenza un avversario;
·
trae vantaggio da tale posizione.
"Intervenire nel
gioco" indica il toccare il pallone; "influenzare un avversario"
indica ostruire la visuale o impedire il movimento di un avversario con la
propria presenza; "trarre vantaggio da tale posizione" indica giocare
il pallone dopo che questo è stato accidentalmente rimbalzato da un palo, da
una traversa, da una bandierina d'angolo, dall'arbitro, da un suo assistente
sul terreno di gioco o da un avversario. Se un calciatore che si trova in
posizione irregolare mentre un suo compagno gli passa il pallone commette uno
di questi tre atti, deve essere sanzionato per fuorigioco.
Quando l'arbitro
sanziona un'infrazione di fuorigioco, interrompe il gioco ed assegna un calcio
di punizione indiretto in favore della squadra avversaria; tale
calcio di punizione dovrà essere eseguito dal punto in cui si trovava il
calciatore in posizione irregolare al momento del passaggio del compagno. Il
calciatore non dovrà essere né ammonito né espulso, in quanto il fuorigioco è
un'infrazione ma non una scorrettezza.
Normalmente, se un
calciatore lancia il pallone in direzione di un proprio compagno in posizione
irregolare, e durante la traiettoria questo viene deviato da un calciatore
difendente, se il pallone termina comunque al calciatore in offside questi sarà
punito per infrazione di fuorigioco soltanto se la deviazione del difendente è
stata involontaria, mentre sarà invece cancellato il relativo fuorigioco se il
difendente ha giocato volontariamente il pallone. Se però questa giocata di un
difendente avviene, seppur volontariamente, nel tentativo di salvare una rete,
qualora il pallone pervenga successivamente ad un attaccante in posizione di
fuorigioco questi sarà comunque punito per offside
Un calciatore, benché in posizione irregolare, non può essere
punito per fuorigioco se riceve il pallone direttamente da una rimessa laterale o da un calcio di rinvio eseguito da un compagno di
squadra; in verità la regola include tra le rimesse di questo tipo il calcio d'angolo ma si tratta di una
specificazione inutile perché su battuta di calcio d'angolo per definizione
nessun calciatore in campo può essere in fuorigioco. Inoltre un calciatore non
potrà mai essere punito per infrazione di fuorigioco se interviene nel gioco
stazionando sulla linea mediana, in quanto un calciatore non può essere in posizione
di fuorigioco nella propria metà del terreno di gioco: e la linea mediana,
appartenendo contemporaneamente ad entrambe le metà del terreno di gioco, fa
anche parte della metà-campo appartenente al calciatore che interviene nel
gioco. Se un difensore esce volontariamente dal terreno di gioco per
mettere in posizione di fuorigioco un attaccante avversario, l'arbitro lascerà
che il gioco prosegua per il vantaggio e alla prima interruzione del gioco
ammonirà il difendente per aver abbandonato il terreno di gioco senza il
permesso dell'arbitro. Se nel frattempo l'attaccante ha segnato una rete,
questa è valida.
Di
contro un attaccante in posizione di offside non commette infrazione se
abbandona il terreno di gioco per mostrare di non voler prendere parte al
gioco, e quindi di non commettere infrazione: in compenso deve richiedere il
permesso dell'arbitro per tornare sul terreno di gioco, e se omette di fare ciò
deve essere ammonito per essere rientrato sul terreno di gioco senza il
permesso dell'arbitro.
Se un
calciatore rotola all'interno della porta avversaria mentre un suo compagno
segna una rete, tale rete sarà convalidata se l'attaccante che era entrato in
porta resta immobile; se invece con la voce o con i gesti ostacola o disturba
un avversario, la rete non sarà convalidata, il calciatore sarà ammonito per comportamento antisportivo e la
gara verrà ripresa con una rimessa
da parte dell'arbitro dal
punto in cui si trovava il pallone al momento dell'interruzione. Il fuorigioco
fu codificato nel 1864 al momento della stesura del primo regolamento ufficiale della
storia del calcio. Inizialmente si prevedeva che fra il giocatore che riceveva
un passaggio e la porta avversaria vi fossero perlomeno 4 giocatori avversari.
L'origine della regola sta nel fatto che si voleva evitare che uno o più
attaccanti attaccassero da tergo il difensore che giocava la palla. Nel 1866 il
fuorigioco passò da 4 a 3 uomini e dal 1907 si iniziò a sanzionare questa infrazione solo se il giocatore si
trovava nella metà campo avversaria.
La modifica che più ha
influenzato la storia del calcio (proposta per primo nel 1925 dall'allora tecnico del Newcastle) è
senz'altro quella del 1926, con la quale si
passò dal fuorigioco a 3 a quello a 2 giocatori. Questa variazione, volta ad
aumentare la spettacolarità del gioco, sortì gli effetti desiderati e il numero
di reti aumentò decisamente. Questa rivoluzione regolamentare ne determinò
un'altra dal punto di vista tattico: l'esigenza di rafforzare la difesa spinse Herbert Chapman,
allenatore dell'Arsenal, a inventare
un nuovo modulo di gioco che gli permise di guidare la squadra londinese a vincere due titoli nazionali. Il WM (anche detto Chapman system o semplicemente il Sistema), come venne battezzato, andò a sostituire la piramide (tattica coniata nei college
dell'Università di Cambridge e sino ad allora universalmente diffusa) e ben
presto sopravanzò anche il WW (anche detto il Metodo), diffusosi nello stesso periodo nell'Europa continentale ad opera degli
amici e rivali Vittorio Pozzo e Hugo Meisl, allenatori rispettivamente dell'Italia e dell'Austria. ![]() |
Pozzo |
Per cercare di placare
le polemiche nate dai sempre maggiori errori arbitrali, l'allora presidente
della FIFA Blatter considerò la possibilità di eliminare
del tutto la regola del fuorigioco Questa eventuale
modifica rivoluzionerebbe il mondo del calcio.
l controllo del fuorigioco, nelle serie
maggiori quali quelle della Lega Nazionale Professionisti, è demandato ai due assistenti arbitrali, i
quali devono immediatamente segnalare con la propria bandierina all'arbitro quando un calciatore deve essere punito per
infrazione di fuorigioco. A pensarci
bene sarebbe una delle migliori cose dette da Blatter. Un occhio umano deve
vedere allo stesso istante ALMENO 4 luoghi cioè quando il calciatore XXX passa
la palla e allo stesso istante dove si trovi l’ attaccante e gli ultimi 2
uomini oltre a quelli in posizione passiva!!! Un po’ troppo!!! Inoltre
togliendo la regola si aprirebbero gli schemi lasciando maggior libertà di
fraseggio e non tutti e 20 ammucchiati a centrocampo.
La
disposizione secondo la quale un calciatore si trova in posizione di fuorigioco
se una parte qualsiasi del suo corpo (escluse le braccia e le mani) sono più
vicine alla linea di porta avversaria sia rispetto al pallone, sia rispetto al
penultimo difendente, è recente, in quanto fino alla stagione 2004-05 in Serie A era necessario che passasse una
"luce" fra i due corpi, ovvero un calciatore si trovava in posizione
di fuorigioco solamente se fra lui e il penultimo difendente passasse della
luce, e quindi ci fosse dello spazio vuoto, posta comunque la maggiore
vicinanza dell'attaccante rispetto alla linea di porta avversaria.
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